Finalmente si torna a parlare della costruzione del nostro acquario in legno e vetroresina.
Per chi non avesse ancora letto la prima parte ecco qua l’articolo “Come costruire un acquario di legno e vetroresina Parte 1“.
In questo articolo parleremo della costruzione dei cordoli di rinforzo e della resinatura della vasca.
La prima cosa da fare è procurarsi tutto l’occorrente.
Tessuto mat (lana di vetro) da 300, resina (leggi sotto) e catalizzatore, aereosil (silice colloidale), 3/4 pennelli da imbianchino di 40mm, rullo frangibolla (utile ma non indispensabile), una bilancia piuttosto precisa, alcuni contenitori di plastica per pesare la resina, forbici, guanti, tuta e mascherina protettiva per evitare di inalare un prodotto così tossico. Meglio avere a disposizione anche dei cavalletti da carpentiere. Prendete anche della carta vetrata.
Quale e quanta resina?
Per quanto riguarda la resina occorre fare una distinzione importante. Si può usare la resina poliestere ed infine un’ultima mano di resina epossidica per impermeabilizzare il tutto oppure soltanto epossidica. Io ho usato soltanto quest’ultima, ma lo sconsiglio perché effettivamente la poliestere è davvero molto più economica.
Per la quantità di resina e mat vi consiglio di seguire le indicazioni riportate sulla scheda del prodotto in base alla grandezza della vostra vasca. Considerate che si devono applicare almeno 3 mani di entrambi.
Prima di acquistare tutto vanno fatte alcune considerazioni. Bisogna lavorare in luogo molto arieggiato, meglio all’esterno. La temperatura deve essere diciamo dai 25 gradi in su, quindi meglio aspettare la primavera o l’estate, ma sconsiglio di farlo in tardo autunno o inverno, ma ovviamente dipende anche dove abitate.
Assicuratevi di leggere tutto fino alla fine, prima di acquistare il materiale e di procedere con la costruzione.

Preparazione del legno
Per prima cosa date una scartata veloce dentro alla vasca, dappertutto, con della carta vetrata e fate i fori di mandata e scarico dove li preferite. Io ho usato una punta da trapano per fori regolari, così ho potuto facilmente fare tutti i fori, sia di 50mm che 40mm, usando un unico strumento. Tuttavia è ottima anche la sega a tazza da trapano.
Con un aspirapolvere pulite tutta la vasca dai residui di segatura.

Cordolatura
Con l’aiuto di qualcuno mettiamo la vasca per terra, posizionandola però a 45 gradi, cioè appoggiata ad esempio ad un muro. Assicuriamoci che sia stabile e non possa cadere e molto importante proteggetevi coi guanti, mascherina e tuta apposita. Fatelo ogni volta che state per lavorare con la resina!
Versiamo nel contenitore di plastica circa 300/400 grammi di resina poliestere e poi il relativo catalizzatore. Leggete le istruzioni sul barattolo, sicuramente dice in quale percentuale dovete applicarlo. In genere il catalizzatore o induritore è il 2% se usate resina poliestere, mentre è il 45% per la resina epossidica, ma ogni prodotto potrebbe essere diverso e comunque useremo l’epossidica soltanto per la mano finale. Mescolate molto bene le due parti infine aggiungete un cucchiaio di aereosil e mescolate ancora. Dovete aggiungere aereosil fino a che la resina ha acquisito la consistenza del miele, più o meno. Questo prodotto, rende la resina dei cordoli dura come la pietra e attaccandosi al legno creerà una protezione sia per la fuoriuscita dell’acqua dagli angoli ma soprattutto farà diventare la vasca robustissima alla spinta dovuta alla pressione dell’acqua!

Adesso iniziate a versare la resina sull’angolo che abbiamo messo a terra, in modo che vi formi un cordolo dentro. Il cordolo deve avere una profondità di circa 3/4 cm, quindi se la resina non vi basta per riempirlo tutto preparatene dell’altra. Infine aspettate che la resina sia secca prima di muovere la vasca e procedere. E’ meglio aspettare un giorno intero prima di muoverla. Io ho fatto l’errore di
muoverla quando sembrava asciutta, ma dopo qualche ora è colata tutta via!! Quindi fate un cordolo al giorno, al massimo due, tipo uno la mattina presto e l’altro la sera tardi, ma assicuratevi che sia dura.

Prima mano di resina
Finalmente ci siamo! E’ ora di resinare!
Mettiamo la vasca sui cavalletti e assicuriamoci che sia in bolla. Come già detto proteggetevi con guanti, ecc..
Iniziamo col versare una piccola quantità di resina poliestere, ad esempio 200 grammi nel contenitore e poi subito dopo il suo catalizzatore. Sconsiglio di farla tutta insieme, perché sicuramente rischiate che secchi nel contenitore, quindi piccole dosi per volta, finché non vi siete fatti un’idea di quanta ne serva per ciascun pannello. Con un bastoncino di legno mescoliamo tutto. Questa volta l’aereosil non va usato, anzi non lo dovrete usare più d’ora innanzi. Facciamo prima una mano di sola resina senza tessuto, quindi spargetela col pennello, dappertutto, su tutti i pannelli e sopra i cordoli, in modo uniforme, assicurandovi di non lasciare spazi vuoti. Notate bene che la resina cola giù lentamente dalle pareti verticali, quindi applicatene poca e se necessario ripetete. In alternativa potete resinare un pannello per volta, ogni volta girando la vasca in modo che il pannello resinato sia sempre quello in basso.
Fate asciugare qualche ora.
Resinatura col mat
Prima di iniziare questa fase, faccio una premessa importante. Il bordo della cornice che sarà a contatto col silicone, per l’incollaggio del vetro, deve essere resinato senza l’utilizzo del tessuto! Va messa soltanto la resina.
Adesso preparate altra resina come prima, in piccole dosi, anche se adesso dovreste già avere un’idea di quanta ne serve, dato che l’avete già fatto prima!
Iniziamo col tagliare numerosi pezzetti di tessuto mat di circa 30 cm x 30 cm. Adesso scegliete un angolo e iniziate a spargervi sopra la resina col pennello, per un area leggermente più grande del pezzo di tessuto che abbiamo tagliato prima e prima che la resina si asciughi appiccicatevi sopra il tessuto, accavallandolo tra i due pannelli che formano l’angolo. A questo punto si inzuppa il pennello nella resina e si inizia a picchiettare (non spennellate mai sopra al mat!!) sopra al tessuto con la punta del pennello. Se spennellate il mat si incollerà tutto al pennello, per questo si picchietta. La resina va picchiettata finché il tessuto è completamente zuppo. Si capisce perché cambia colore.
In pratica si deve ripetere questo procedimento fino a che tutta la vasca è internamente rivestita dal mat impregnato di resina. Prima si fanno tutti gli angoli e poi tutto il resto della vasca, ricordandoci di accavallare sempre tutti i pezzi di tessuto gli uni sugli altri e mai affiancandoli. Diciamo che è sufficiente sovrapporli per circa 5/6 cm. Non è difficile, alla fine è una semplice operazione ripetitiva che si può riassumere brevemente così: applico la resina, vi affogo sopra il tessuto, e infine riapplico ancora resina sopra al tessuto.
Fate asciugare la resina tra una mano e l’altra, l’ideale è una mano al giorno.
Nota: non importa esagerare con la quantità di resina in una singola mano, anzi…uno spessore troppo spesso rischia di creparsi. Meglio applicare più mani di resina + tessuto. E’ questo il segreto.
Coloriamola!
Il vetroresina che abbiamo creato è di un colore inguardabile. Pertanto io nella costruzione del mio acquario ho utilizzato una pasta colorante di colore blu, da applicare sul vetroresina.
Impermeabilizzazione finale
Dopo aver colorato l’interno della vasca siamo pronti per la resinatura finale, che faremo questa volta con la sola resina epossidica, un prodotto impermeabile, atossico una volta asciutta. Lo si deve applicare senza tessuto, esattamente come abbiamo fatto con la prima mano, ma per avere qualche garanzia in più che la vasca sia impermeabile, consiglio di fare un pannello per volta, mettendolo prima in orizzontale e facendovi autolivellare la resina sopra, passando bene anche sui cordoli. Poi una volta asciutta, ripetere per tutti i pannelli. Se avanza un pò di resina…applicatela dappertutto come ultimissima mano.
Anche per questa volta abbiamo finito e auguro a tutti un buon lavoro. Ci sentiamo presto col prossimo articolo, dove andremo ad incollare il vetro e testeremo la tenuta dell’acqua!
A quando la parte 3^