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ATS

In questo articolo vorrei introdurre e parlare dell’ATS che poi andremo ad approfondire negli articoli successivi.

Ma che cos’è e a cosa serve un ATS?

Traducendo la sua forma estesa, cioè  “Algae Turf Scrubber” e volendola adattare alla nostra lingua, si potrebbe chiamare semplicemente “Filtro ad alghe”, ma per comodità in questo articolo userò il termine originale ATS.

Questo sconosciuto altro non è che un sistema di filtraggio dell’acqua, poco applicato in Italia, che da circa un decennio viene utilizzato negli Stati Uniti con ottimi risultati.

Foto di Simone Grimaldi

Il suo funzionamento è molto semplice. L’acqua del nostro acquario viene fatta scorrere su di una superficie, solitamente una griglia di plastica, illuminata intensamente con delle speciali luci che stimolano la crescita di alghe su tale supporto.

Queste alghe si occupano del filtraggio dell’acqua, proprio come avviene in natura, pertanto questo metodo si può applicare non soltanto agli acquari marini, ma anche al dolce e persino ai nostri laghetti in giardino!

In particolare le alghe vengono fatte sviluppare in modo massiccio ed accelerato grazie alla luce artificiale e quindi vengono utilizzate per assorbire le sostanze inquinanti presenti in acqua, fino al raggiungimento di una saturazione del sistema che deve essere seguita dalla completa rimozione delle stesse.

Ci tengo a precisare che le alghe di cui si parla sopra sono soltanto quelle all’interno dell’ATS e non le alghe infestanti. Quindi non rischiate di avere una esplosione di alghe in vasca, ma al contrario, man mano che il sistema di filtraggio inizierà a funzionare noterete la progressiva diminuzione e poi scomparsa di queste ultime, poiché le alghe dell’ATS entreranno in competizione con quelle infestanti, come i ciano (Alghe azzurro-verdi), le alghe verdi, brune e rosse, ecc.. contrastandole fino a distruggerle.

Ma attenzione, prima di precipitarvi a provare questo sistema di filtraggio, sappiate che questa competizione si avrà anche con le macroalghe come la Caulerpa o Chaetomorpha, che se presenti nella vostra sump o refugium avranno i giorni contati. L’ATS le distruggerà.

L’utilizzo di un ATS negli orari notturni, oltre a rimuovere le sostanze inquinanti, quali ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati, ha anche altri benefici. Vanta infatti una buona produzione di ossigeno anche in assenza di corrente elettrica che in certi casi può risultare utile quando quest’ultima viene a mancare improvvisamente, che come molti di noi sanno, causa una grave deficienza di ossigeno e morte degli abitanti della nostra vasca. Infine aiuta a stabilizzare il ph (sempre se adottato con fotoperiodo inverso) contrastando di conseguenza gli abbassamenti notturni.

Nei prossimi articoli mostrerò come ho realizzato un ATS artigianale e quali sono stati i progressi fatti.

 

 

 

cadig1
Appassionato di informatica ed elettronica sin dall'infanzia, sempre in deficit di conoscenza, ho trovato in questo affascinante universo dell'acquariofilia l'argomento che riesce a stimolarmi ma mai a saziarmi abbastanza da diventare noioso!

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